Il commento post partita tra Fortitudo e Venezia di Michele Fiorenza di Sportando.it

“Non era certo il match da vincere, ma averci provato fino alla fine, amputata pure di due stranieri (vedi le assenze di Daniel e Stipcevic), da merito ad una Fortitudo che regge per 32 minuti sul campo dei campioni d’Italia per poi alzare bandiera bianca nel finale. Finale giocato comprensibilmente per una differenza canestri (+7 all’andata la vittoria dei biancoblù ribaltato dal 80-70 di ieri sera) che in realtà, verosimilmente, non servirà a molto. Umana e Pompea difatti giocheranno per campionati diversi, con i primi in netta rimonta dopo le fatiche di inizio stagione, ed Effe che, al contrario, incassa la sua quarta sconfitta nelle ultime cinque, ed è ancora al palo dopo i primi due turni di girone di ritorno. Come contro Sassari, la Fortitudo becca complimenti per aver tenuto botta su un altro campo ostico, per di più in emergenza, ma incassando punti zero. Punti che ora servirebbero come il pane, sebbene si sia fatto scorta nel girone d’andata, ma ieri sera, uscire a secco tirando col 65% da vicino, reggendo a rimbalzo, e lasciando briciole alle transizioni lagunari, fa davvero strano. Ed allora le note stonate arrivano dal 15% dall’arco, dai 15 rimbalzi offensivi concessi, e da altrettanti palloni buttati. Poi il calo fisico fisiologico del finale ha fatto il resto. Serviva battere un colpo dopo le disgrazie contro Pesaro, e averci messo la stessa testa vista ieri sera anche contro la Carpegna sette giorni fa, avrebbe probabilmente evitato figuracce. Quelle che andranno assolutamente evitate domenica prossima contro Varese; oltre all’orgoglio andranno acchiappati punti per capire da che parte della classifica stare”.

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