La proposta arriva direttamente dalla Uil e dalla Uiltec Emilia Romagna. Nel comunicato firmato dal Segretario Generale Uil Emilia Romagna Giuliano Zignani e dal Segretario Generale Uiltec Emilia Romagna Vittorio Caleffi, l’idea di rendere la regione Emilia Romagna un possibile hub energetico.

Di seguito il comunicato:

Tutta la fragilità del sistema energetico italiano è diventata drammaticamente evidente dopo la fiammata della ripresa economica post-pandemica e dell’invasione russa della Ucraina. Fiduciosi che la transizione energetica fosse ben avviata, non abbiamo compreso la nostra reale dipendenza dalle fonti fossili. Gli appelli alla concretezza di chi come la UIL e la UILTEC provavano a ricordare che non ci sarebbe stata nessuna transizione se non si fosse considerato realisticamente il ruolo del gas naturale, in questo processo di riconversione, sono rimasti inascoltati. Ci troviamo invece oggi a rincorrere i mercati pagando per questa fonte energetica prezzi inimmaginabili solo pochi mesi fa. Tutto questo quando si potrebbero utilizzare meglio e diversamente i nostri giacimenti per ridurre la nostra dipendenza economica e a questo punto, pure politica, dalle forniture estere. Invece di andare in questa direzione continuiamo a fare scelte sbagliate rendendo la coltivazione delle nostre risorse sempre più complicata, se non impossibile, come dimostrano le prime indicazioni sull’applicazione del piano energetico nazionale “PITESAI”.

Paradossalmente in questo scenario l’Emilia Romagna potrebbe esercitare un ruolo determinante come “hub energetico”. Questa regione ospita già ora importanti infrastrutture come i più grandi stoccaggi nazionali di gas come quello di Minerbio. Sono in questo territorio un sistema di piattaforme che oggi potrebbero essere potenziate per aumentare le loro quote di produzione ma che nel tempo potrebbero essere al centro di una diffusa evoluzione verso l’eolico off-shore. Le stesse piattaforme e relativi giacimenti potrebbero diventare le protagoniste di uno dei più importanti sistemi mondiali di cattura e stoccaggio della CO2. La nostra area portuale principale, quella di Ravenna, è la candidata naturale ad ospitare un “naverigasificatrice” per rendere utilizzabile il gas liquefatto che ci stiamo affannando a cercare nel mondo. Per la UIL e la UILTEC queste sono in sintesi le azioni da mettere finalmente in campo.

Tutto bene? Purtroppo NO. A fianco delle importanti parole spese ad esempio dall’assessore regionale Vincenzo Colla o del Sindaco di Ravenna Michele de Pascale registriamo con delusione, anche nella maggioranza che governa la Regione, le voci di chi si illude che le fonti rinnovabili siano per volumi e capacità già oggi la sola risposta, bocciando ogni ragionamento di prospettiva sul gas naturale per sostenere una reale transizione energetica. Nessuno pensa che non si debba andare verso un sistema energetico basato su rinnovabili, bioenergie o idrogeno verde. Ma lo sforzo per l’efficienza energetica del nostro sistema produttivo e sociale è solo partito, e anche idee lungimiranti come l’elettrificazione dei trasporti richiedono tempo ed investimenti. Nel frattempo per la UIL e la UILTEC la soluzione non può più essere nei gasdotti siberiani. Basterebbe semplicemente gettare lo sguardo dalle nostre coste verso il largo del nostro Mare Adriatico.     

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