Avevano avuto una relazione extraconiugale nel 2016. Lui imprenditore del Circondario Imolese, lei sua dipendente. La storia era poi terminata senza strascichi, pur se la donna aveva cambiato lavoro, trasferendosi a vivere a Bologna città. Dal 2018 però si era ripresentata – affiancata dal nuovo compagno – al cospetto dell’ex datore di lavoro, avanzando richieste sempre più insistenti di danaro, per non disvelare la verità sulla loro relazione alla moglie. Le minacce, ripetute, incalzanti e sempre legate alla medesima motivazione, avevano fruttato alla coppia di estorsori, nell’arco di tre anni, ben 60.000€ totali, consegnati a più riprese dall’imprenditore. I due malfattori, addirittura, avevano fatto sì che – nel periodo iniziale della pandemia – la vittima acquistasse direttamente da loro numerosi lotti di mascherine chirurgiche a prezzi esorbitanti, rispetto ai prezzi ordinari di mercato.

Qualche giorno fa la svolta. L’uomo, cinquantenne, si decide e si presenta alla stazione Carabinieri di Castel San Pietro Terme, ove – disperato – presenta una querela dettagliata sui fatti, in cui denuncia l’ultima richiesta estorsiva: per la data del 29 settembre, alle 7 del mattino, avrebbe dovuto consegnare brevi manu presso la propria azienda ulteriori 10.000€ in contanti. I militari della stazione, supportati dai colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile di Imola, hanno immediatamente attivato una indagine tecnica che ha consentito di trarre in arresto in flagranza di reato i due malviventi, pregiudicati: l’uno cinquantatreenne (peraltro sottoposto all’obbligo di soggiorno in altro comune), l’altra trentottenne. Non appena hanno intascato i contanti, sono stati fermati dai militari e condotti presso la sede della Compagnia Carabinieri di Imola, per il successivo trasferimento al carcere di Bologna. Per l’imprenditore l’incubo è finito e i 10.000€ sono statigli riconsegnati.

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