Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Calderara di Reno (BO) e due interpreti, uno militare e uno civile, sono stati impegnati nelle operazioni di supporto al ritrovamento di sei cittadini afghani all’interno del cassone di un TIR.

E’ successo alle ore 11:00 di ieri, quando la Centrale Operativa Carabinieri di Bologna è stata informata che dall’interno di un camion, fermo in un centro logistico di via Pradazzo a Calderara di Reno (BO), provenivano dei rumori sospetti. Appresa la notizia, i Carabinieri della Stazione di Calderara di Reno (BO) e del Nucleo Operativo Radiomobile di Borgo Panigale (BO) si sono recati velocemente sul posto e quando hanno aperto il portellone del camion, hanno trovato sei persone di sesso maschile che non riuscivano a comunicare perché parlavano soltanto la lingua afghana.

Stesso problema per il camionista, un 59enne bulgaro che non riusciva a spiegare cosa fosse successo. A quel punto, sono entrati in azione due interpreti, il primo, il Comandante della Stazione Carabinieri di Anzola Emilia (BO), conoscitore della lingua serbo-croata, per comunicare col conducente del TIR e il secondo, un facchino afghano di 27 anni. Grazie al supporto logistico dei due interpreti, i Carabinieri della Stazione di Calderara di Reno (BO), hanno scoperto che la notte precedente, i sei cittadini afghani, tre maggiorenni e tre minorenni, dopo essersi allontanati da un campo profughi rumeno, erano entrati di nascosto nel TIR, pagando 1.500 euro a testa a un trafficante di esseri umani che li ha chiusi nel cassone, impedendo loro di uscire a causa del meccanismo di apertura del portellone che si apre soltanto dall’esterno.

Il 59enne bulgaro ha riferito all’interprete militare di non essersi accorto di nulla perché si era fermato per riposarsi, in attesa di ripartire all’alba in direzione di Calderara di Reno (BO), attraversando l’Ungheria, la Slovenia ed entrando in Italia da Trieste. I sei cittadini afghani sono stati rifocillati dai Carabinieri, affidati alle cure dei sanitari del 118 e collocati in alcune strutture situate in Provincia di Bologna.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *