La lotta all’evasione fiscale, quale obiettivo prioritario della missione di polizia economica e finanziaria affidata alla Guardia di Finanza, si è sviluppata, in conformità alle linee d’indirizzo fissate dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, contrastando i fenomeni maggiormente lesivi per il bilancio dello Stato, quali le frodi tributarie, l’evasione fiscale internazionale e l’economia sommersa, che per le loro caratteristiche ed insidiosità richiedono una appropriata azione d’intelligence, analisi di rischio e incisive metodologie d’intervento, tipiche di una forza di polizia.

In tale ambito sono stati eseguiti, tra verifiche e controlli, 3.973 interventi a tutela degli interessi erariali comunitari, nazionali e locali, pervenendo alla denuncia di 1.316 soggetti (di cui 12 tratti in arresto) soprattutto per reati fiscali quali l’emissione di fatture per operazioni inesistenti e la presentazione di dichiarazioni fraudolente. La base imponibile risultata sottratta a tassazione è stata pari a oltre 2 miliardi di euro (base imponibile netta). L’attività di intelligence e di controllo del territorio ha consentito di accendere i riflettori su 64 casi di evasione fiscale internazionale perpetratisi anche mediante la cd. “esterovestizione”, caratterizzata da fittizi trasferimenti all’estero della residenza di persone fisiche e/o di società. Solo in tale comparto è stata rilevata una base imponibile sottratta a tassazione pari a circa 153 milioni di euro.

Per quanto concerne l’IVA (la cui evasione è pari a quasi 400 milioni di euro) particolare attenzione è stata rivolta anche alle frodi carosello: sono 264 i casi scoperti di evasione dell’I.V.A., persino mediante società cartiere” o “fantasma”, anche attraverso indebite compensazioni, con una maggiore imposta constata I.V.A pari a 225.229.552 euro.

Sono stati scoperti 653 evasori totali(soggetti risultati completamente sconosciuti al fisco) che hanno evaso complessivamente 240.187.641 di IVA.

La lotta al lavoro sommerso investe la tutela della Sicurezza economico- finanziaria affidata alla Guardia di Finanza sotto diversi profili. È un fenomeno, infatti, che difficilmente si presenta isolato, in quanto nella maggior parte dei casi risulta connesso ad altre manifestazioni di illegalità (che vanno dall’evasione fiscale e contributiva, allo sfruttamento dell’immigrazione clandestina, alle frodi in danno del sistema previdenziale, alla produzione e commercio di merce contraffatta). La piena consapevolezza degli effetti distorsivi del lavoro nerospinge la Guardia di Finanza a mantenere alta l’azione di contrasto, e ciò ha prodotto nell’anno in esame l’individuazione di 471 datori di lavoro che hanno impiegato 1.931 lavoratori irregolari; 565 sono risultati i lavoratori in nero.

Costante è stata, inoltre, l’azione di “aggressione” ai patrimoni riconducibili ai responsabili delle frodi fiscali scoperte che ha condotto al sequestro di disponibilità finanziarie per oltre 100 milioni di euro. Nel contempo è stata richiesta all’Autorità Giudiziaria l’emissione di ulteriori provvedimenti di sequestro per circa 704 milioni di euro.

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