Spaccio di sostanze stupefacenti commessi a Bologna tra ottobre 2019 e marzo 2020. Eseguite all’alba, nelle province di Bologna, Ferrara e Cuneo 6 (sei) misure cautelari personali emesse dal Gip del Tribunale di Bologna. P

Per quattro cittadini nordafricani sono scattate le manette, due di essi si trovavano già in carcere per fatti analoghi e per un tentato omicidio, un altro si trovava in regime di arresti domiciliari. Per una donna moglie di uno degli arrestati è stato emesso un provvedimento di divieto di dimora nella Città metropolitana di Bologna. Svolte contestualmente perquisizioni finalizzate alla ricerca di materiale probante. Nel mirino è finito il quadrilatero dello spaccio tra le vie G. Natali, G. Deledda e L. Pirandello del quartiere Pilastro. Partendo da spunti investigativi emersi nel corso dell’indagine scaturita a seguito del decesso per overdose di cocaina di una donna avvenuta a Granarolo dell’Emilia nell’aprile del 2019 i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Lazzaro di Savena, coordinati dalla Procura distrettuale di Bologna, hanno intrapreso un’attività investigativa che, grazie alle indagini tradizionali ed all’ausilio di attività tecnica, ha permesso di cristallizzare oltre 3.000 episodi di cessione di sostanze stupefacente del tipo cocaina, eroina ed hashish.

La vendita al dettaglio avveniva principalmente sulla pubblica via del citato quadrilatero, divenuto vero e proprio “bazar” della droga, nonché a ridosso dei portoni di ingresso ai condomini delle insistenti case di edilizia popolare e anche all’interno di taluni appartamenti. Il gruppo criminale aveva eletto a propria zona di spaccio quella porzione del quartiere e mai cedevano lo stupefacente in altri luoghi poiché forti del controllo e monitoraggio del territorio, ove operavano anche con l’ausilio di vedette, pronte a segnalare l’arrivo delle FF.OO. e la sosta o il passaggio di volti nuovi.

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