Altedo (BO): E’ stata soccorsa dai Carabinieri della Compagnia di Molinella, una famiglia di marocchini residente in Italia da 22 anni, i cui componenti sono stati tutti minacciati con un forcone da un loro ex vicino di casa. E’ successo alle ore 17.00 del 26 settembre quando i Carabinieri della Centrale Operativa hanno ricevuto una richiesta di intervento da parte di alcuni stranieri perché aggrediti da una persona presso il loro appartamento di Altedo. Appresa la notizia, i Carabinieri sono giunti sul posto, dove hanno identificato e arrestato per atti persecutori un 29enne italiano, residente a San Pietro in Casale, nonché recuperato, nascosto dietro una siepe, un forcone utilizzato poco prima per minacciare le sue vittime: un’intera famiglia composta dal padre 41enne, madre 37enne e i tre figli, di anni 14, 13 e 10.

Alla vista dei militari l’esagitato proferiva le seguenti parole minacciose: “Arrestatemi adesso!…quando torno stanotte vi brucio tutti!”. Secondo quanto riferito dalle parti offese, il 29enne, loro ex vicino di casa e con il quale vi erano vecchie ruggini, si era presentato ed era rimasto ad attenderli con un forcone in mano. All’arrivo del capo famiglia, di ritorno dal supermercato, dove si era recato unitamente a uno dei figli per fare la spesa, il 29enne lo aveva “accolto” gridandogli contro: “Adesso la facciamo finita!”. Spaventati, dopo essersi chiusi in garage, sono entrati in casa e hanno chiesto aiuto ai Carabinieri tempestivamente accorsi. Il 29enne, già in passato aveva più volte, anche dopo essersi trasferito in un altro comune, minacciato i suoi ex vicini di casa: il 21 agosto scorso, sotto casa loro li aveva apostrofati con epiteti razzisti: “…vi mandiamo via tutti, magari anche morti!”. Qualche tempo prima, dopo averli pedinati sino al supermercato, aveva brandito contro di loro una bottiglia mentre stavano facendo la spesa.

Nel mese di luglio, in piena notte, aveva ripetutamente suonato il campanello della loro abitazione, urlando e minacciandoli a squarciagola. La donna 37enne, che lavorava in un ristorante, aveva deciso di lasciare il lavoro per paura di incontrarlo di ritorno a casa. A seguito del suo arresto, il 29enne è stato associato alla Dozza su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna.

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