Vincenzo Vottero, presidente Fipe-Ristoranti e Trattorie di Confcommercio Ascom Bologna: «Il certificato verde valga anche per mezzi pubblici, scuola e altre attività. Basta con la favola che ci si contagia mangiando al ristorante o prendendo un caffè al bar»

I pubblici esercizi della Fipe-Confcommercio Ascom Bologna tracciano una linea sull’utilizzo del Green pass. Sì al certificato verde, ma soltanto se il suo utilizzo varrà per accedere anche ai mezzi pubblici, a scuola e in tutti quei luoghi a rischio assembramento.

«Noi titolari dei pubblici esercizi siamo pronti per fare la nostra parte, ma è fondamentale che il Green pass venga utilizzato per entrare in quei luoghi, come scuole e mezzi pubblici, dove i contagi si sono moltiplicati lo scorso inverno – commenta Vincenzo Vottero, presidente della Fipe-Ristoranti e trattorie di Confcommercio Ascom Bologna –. Non si può continuare a raccontare la favola secondo cui ci si contagia mangiando al ristorante o prendendo un caffè al bar. Il passato ci ha insegnato che i luoghi di contagio sono altri e vanno controllati quelli, come appunto le scuole e i bus».

Un sì al green pass che rappresenta l’ennesimo gesto di responsabilità da parte degli imprenditori dei pubblici esercizi. Responsabilità che non è mai venuta meno in un anno e mezzo di pandemia. «Ci stiamo adeguando, con pazienza e coscienziosità, a tutte le regole che ci vengono imposte, ma le istituzioni sembrano non capirlo – continua Vottero –. Se si decide di imporre il Green pass per entrare al bar o al ristorante bisogna anche dare l’opportunità di vaccinarsi il prima possibile a chi lo richiede, altrimenti ci troviamo di fronte a una decisione lesiva della libertà personale. Inoltre, si rischia di dimezzare la clientela dei pubblici esercizi».

Vottero, allora, traccia la strada da perseguire: «Da mesi stiamo dicendo che bisogna accelerare con i vaccini e predisporre un piano vaccinale serio che ci metta al sicuro dalle varianti e dalla risalita dei contagi – conclude il presidente della Fipe-Ristoranti e trattorie –. La campagna vaccinale, quindi, va sostenuta e incoraggiata. Questa è la nostra migliore arma per un ritorno alla stabilità delle nostre vite. Sarebbe sbagliato far ricadere, ancora una volta, la responsabilità sulle spalle dei pubblici esercizi».

(Foto da ascom.bo.it)

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