Ventidue birrerie bolognesi hanno realizzato la “Craft Beer City Map”. Nella mappa sono indicati i locali dove si vende birra artigianale in città e nell’hinterland. Rivolta ai bolognesi e ai turisti sempre più interessati a questo prodotto. Realizzata in 15.000 copie, distribuita nei punti turistici della città, col patrocinio di Comune di Bologna, Cna Bologna e Bologna Welcome. “Ogni anno sarà ristampata e le nuove birrerie potranno parteciparvi”. La birra artigianale non è più solo una moda, ormai è un mercato consolidato. L’Emilia-Romagna è la quarta regione in Italia per numero di birrerie artigianali

Alla scoperta di Bologna seguendo una traccia originale, particolarmente gustosa e di qualità garantita: la birra artigianale. Ventidue birrerie, in gran parte nel centro storico di Bologna, ma alcune anche in periferia e nell’hinterland bolognese, si sono unite e si presentano ai bolognesi e ai turisti nella mappa “Craft Beer City Map”, la mappa delle birrerie artigianali di Bologna.

Una mappa “tirata” in 15.000 copie, che verranno messe in distribuzione gratuitamente nelle stesse birrerie e nei principali punti informativi della città grazie a Bologna Welcome, che ha patrocinato il progetto, insieme al Comune di Bologna e a Cna Bologna. La mappa è stata interamente finanziata dalle birrerie.

La mappa, che avrà anche una vita “digitale” e “social” sulle pagine facebook/instagram, ogni anno sarà ripubblicata coi nuovi partecipanti interessati a farne parte.

“È un progetto aperto – spiegano Enrico Bonvicini e Nicola dell’Orefice, gestori di attività aderenti alla mappa -. I nuovi locali che vorranno aderire verranno inseriti nelle ristampe annuali. Le ventidue birrerie della ‘Craft Beer City Map’ hanno una caratteristica comune: offrono ai loro clienti birra che si può chiamare artigianale secondo la definizione di legge. Per artigianale infatti si intende chi produce birra non sottoposta a pastorizzazione e filtrazione, è indipendente dai grandi gruppi birrai e ha una produzione inferiore ai 200.000 ettolitri all’anno”. (L.154/16 art.35 comma 1)

Sedici dei ventidue protagonisti della mappa hanno la birreria nel centro storico, sei fuori dai viali cittadini nella periferia bolognese, tre a San Lazzaro. Tutti vendono birra ai loro clienti, alcuni di loro anche la producono.

“Si vuole valorizzare anche la birra locale prodotta a Bologna, sempre più apprezzata – proseguono Enrico Bonvicini e Nicola dell’Orefice –. Insieme alla birra Made in Bo ci saranno tante birre Made in Italy ed anche quelle prodotte fuori dall’Italia. Garantendo sempre la qualità. La birra che proviene da altri Paesi segue canali ben precisi, deve garantire il massimo della freschezza, quindi il trasporto, dal luogo della produzione alle nostre birrerie viene fatto in tempi brevi con tutti gli accorgimenti necessari”.

“Cna sia a livello nazionale che locale è attentissima alla tutela e alla valorizzazione della birra artigianale – commenta Andrea Santolini, Vicepresidente Cna Bologna – Volentieri abbiamo patrocinato questa mappa, in quanto oltre a portare un grande valore al settore artigianale della birra, è un ulteriore strumento per attirare a Bologna un turista curioso e attento alla qualità di quanto gli viene proposto sotto le Due Torri”.

Alla conferenza stampa è intervenuto l’Assessore alla cultura e turismo del Comune di Bologna Matteo Lepore e il consigliere nazionale Unionbirrai Andrea Soncini.

La birra artigianale ha un mercato consolidato

La birra artigianale si sta confermando non più una semplice moda, come avvenne in occasione del suo boom attorno al 2010: oggi il suo mercato è ormai consolidato.

Da un’indagine UnionBirrai, su un campione di loro associati, risulta che il fatturato delle birrerie artigianali è in continua crescita, ha superato gli otto punti percentuali dal 2015 al 2016, mentre è stato di oltre 36 punti percentuali dal 2016 al 2017. Mediamente per azienda il fatturato medio è di 380.000 euro per un valore medio di poco superiore ai 450 euro per ettolitro di birra prodotta.

Nel 32% dei casi le imprese artigianali hanno dichiarato di svolgere non solo attività di produzione ma anche di somministrazione diretta del prodotto, sia presso il luogo stesso di produzione sia in occasione di eventi e fiere.

Il profilo tipico del mastro birraio è quello di un uomo di 40 anni con istruzione superiore-universitaria che ha iniziato l’attività spesso provenendo da altri mestieri. Nel 46% sono attività in forma di società pluripersonale, il 22% ditte individuali.

L’Emilia-Romagna nell’indagine tra i soci UnionBirrai è la quarta regione come numero di birrerie, preceduta da Piemonte, Lombardia e Toscana.

La “Craft Beer City Map”

Ogni scheda del locale sulla mappa riporta il logo, i recapiti ed un breve testo che in poche righe tratteggia le caratteristiche peculiari della birreria. I locali sono posizionati sulla mappa del centro storico e sulla mappa completa di Bologna.

Perché la sua funzione, oltre a quella di condurre il degustatore di birra nel meglio di quanto offre Bologna, è indicare anche i punti turisticamente più rilevanti per chi arriva sotto le Due Torri.

“L’idea della mappa – continuano Enrico Bonvicini e Nicola dell’Orefice – è nata dalla collaborazione che già esisteva tra tutti i locali che offrono birra artigianale a Bologna. In pratica una vera e propria rete che non si pone in concorrenza l’uno con l’altro, al contrario una birreria già adesso indica al cliente le altre che propongono birra artigianale. Così chi apprezza la vera birra artigianale ha l’opportunità di assaggiare molti più stili di birra.

Per le birrerie che trattano il prodotto artigianale è fondamentale stimolare, e a volte anche creare, il consumatore consapevole di birra artigianale. Che è ancora una nicchia: in Italia si consumano tra i 32 ed i 33 litri di birra a persona all’anno, ma circa il 97% è birra industriale. Se i consumatori della birra artigianale aumentano, tutto il settore ne trae beneficio. La mappa perciò è stata una naturale conseguenza di questo modo di lavorare in squadra, proporre qualità e farla conoscere a bolognesi e turisti”.

La mappa vuole raggiungere un altro obiettivo, fare cultura della birra. Nei locali, oltre a degustare birra artigianale alla spina o in bottiglia, vengono anche date informazioni e consigli ai clienti. Esistono nel mondo centinaia tra stili e sottostili di birra, uno diverso dall’altro, quindi il consumatore può scegliere la birra su misura adatta a lui. E se la birra è di produzione straniera, non è raro che l’illustrazione delle sue peculiarità arrivi proprio dal produttore estero che presenta al pubblico il suo prodotto nelle birrerie bolognesi, in appositi eventi creati ad hoc

Oltre ai consigli dietro al bancone e alla spina, le birrerie organizzano anche degustazioni in cui insieme alla birra si possono assaggiare le combinazioni più adatte, come ad esempio quella con il cibo, sempre molto apprezzata. Degustazioni che avvengono dentro i locali, ma che le birrerie portano anche fuori, in eventi come i festival della birra che si svolgono in tutta l’Emilia-Romagna. Le pagine facebook/instagram insieme all’elenco e alla descrizione delle birrerie della mappa, terranno i suoi fan aggiornati su tutti gli eventi legati alla birra artigianale imperdibili per gli appassionati.

E dopo la mappa su carta e il suo sviluppo digitale, le birrerie della “Craft Beer City Map” stanno già ragionando sulla creazione di percorsi tematici per i locali di Bologna condotti da guide turistiche.

“Perché sono sempre più numerosi i turisti che vengono a Bologna e chiedono birra artigianale – concludono Enrico Bonvicini e Nicola dell’Orefice -. Nei Paesi da cui provengono il consumo è spesso molto più elevato che in Italia e dunque si aspettano di trovare tanta buona birra artigianale anche a Bologna. Con la nostra mappa gliene diamo l’opportunità”.

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